l’altra metà dei vitigni bordolesi. Tardivo, mediamente produttivo, adatto ad ambienti caldi con forte escursione nonché terreni a matrice calcarea. Nel blend francese, conferisce struttura potenza e ricchezza tannica. Vitigno molto ricco in tannini e polifenoli, sostenuta l’acidità, forte, potente. Il prescelto per creare la base di un vino riserva che possa sopportare il passaggio in legno a bassa produzione per pianta, avanzata maturazione delle uve. Fondamentale nei tagli bordolesi classici in quanto conferisce rusticità, potenza e struttura nonché longevità. Olfattivamente conferisce sentori di frutta matura nonchè erbacei pirazinici. Necessario il blend con Merlot che lo ingentilisce e lo rende vellutato.
Il Nebbiolo è un vitigno dalla grande storia, che dà grandi risultati nelle viticolture di territorio in cui il binomio vitigno/ambiente sia adattato e collaudato in una sorta di sinergia inimitabile.
Vitigno tardivo, produttivo, con limitato contenuto in antociani, ovvero sostanze coloranti, ma elevato contenuto in tannini soprattutto presenti nel vinacciolo. Perché possa dare risultati interessanti la pianta deve avere un carico produttivi contenuto e le maturazioni devono essere spinte in tardo autunno. Aggiunge al vino eleganza e finezza, evidenti note speziate.
E' un vitigno bordolese, di media precocità caratterizzato da elevato grado zuccherino, colore abbondante e tannini da buccia facilmente maturabili. Al vino dona corpo, colore e velluto. La maturazione sempre accentuata, permette di ottenere mosti con limitata acidità e con sentori di frutta rossa stramatura e confettura. Vitigno miglioratore per eccellenza ("panacea di tutti i mali", “formaggio sui maccheroni”), fondamentale per dare un cenno di internazionalità ai prodotti. Con i nuovi impianti abbiamo ampliato la superficie coltivata.
Il barbera è simile al Nebbiolo, con produzioni importanti e acidità spiccate; è decisamente più colorato del nebbiolo e con tannini più facili da maturare. Necessita anch’esso di maturazioni tardive e lunghe nonché diradamenti importanti. Al vino dona dorsale acida, colore e frutti rossi freschi. Lo usiamo per fare il vino d’annata “Prim”.
Meglio definito come “cabernet franc” friulano. Necessario ai fini del disciplinare in alternativa o assemblato al cabenet franc francese. E' poco coltivato nella nostra zona, ma è stato scelto poiché conferisce personalità ed identità ai vini. Vitigno tardivo poco produttivo, ricco in colore e polifenoli. Molto adatto ai climi di forte escursione ed ai terreni a matrice calcarea. Ai vini conferisce struttura ed identità con le sua inconfondibili note di frutta rossa matura e speziatura. Molto adatto al passaggio in legno.
L'Erbamat è un vitigno antico, definito come autoctono dell’areale bresciano. Molto tardivo, ricco in componenti acide e per questo interessante ai fini della produzione di una base spumante. Negli ultimi anni, Franciacorta ha incontrato molte difficoltà nella gestione delle maturazioni delle uve da bollicina proprio perché caratterizzate di per loro da grande precocità. Essendo la maturazione di chardonnay e pinot nero, collocata nel periodo estivo più caldo, nascono importanti problematiche nei confronti delle strategie di salvaguardia delle componenti acide, acido malico e acido tartarico. Diventa per cui indispensabile cercare di spostare il periodo di maturazione e quindi di vendemmia nei mesi più freschi, quindi settembre. Erbamat oltre a rappresentare una specifica identità viticola potrebbe essere impiegato per il cambio della piattaforma ampelografica Franciacortina, nella produzione di una base spumante, unica e dalle grandi caratteristiche enologiche.
Erbaluce è un vitigno simile all'Erbamat, coltivato ai fini della produzione di vini fermi e di bollicine in quel di Caluso, Piemonte. Coltivabile in Lombardia e per questo scelto per essere messo a confronto con Erbamat. L’etimologia di un nome racconta sempre qualcosa.